Alla scoperta di San Daniele in Vigna…

E’ la chiesa parrocchiale più antica di Susegana, anche se ora rimane solo qualche resto a ricordo di ciò che era un tempo. Si tratta di San Daniele in Vigna, posta sul colle omonimo, raggiungibile da una stradina sterrata che parte da via Morgante, difficile però da trovare a meno che non si sappia già dov’è, essendo ben celata dalla vegetazione che cresce tra le sue antiche mura.

Le sue condizioni peggiorano man mano che gli anni passano: qualche settimana fa, verosimilmente poco prima di Pasqua, una delle pareti rimaste in piedi è crollata disgregandosi in un cumulo di pietre.

“Ipotizziamo sia successo per colpa della scossa di terremoto che ha colpito Possagno il 28 marzo: del resto il muro era già inclinato ed bastato poco perchè crollasse – spiegano il presidente Sergio Ballotto e Michele Potocnik di Archeosusegana, l’associazione che da diversi anni si sta occupando di tutelare ciò che rimane della chiesetta.

“San Daniele è stata distrutta durante la prima guerra mondiale: le truppe tedesche e austro-ungariche l’avevano trasformata in una postazione d’osservazione per dirigere il tiro dell’artiglieria, che molto probabilmente era posizionata dietro il versante nord della collina – raccontano gli esponenti di Archeosusegana – Sotto la chiesa hanno scavato un tunnel che sbuca proprio dietro il colle, ancora percorribile fino a qualche anno fa, anche se ora è crollato. L’edificio, inoltre, era stato rafforzato al suo interno con dei muri in calcestruzzo: per questo si è verificato il crollo della scorsa settimana, perché il muro antico, vibrando contro quello realizzato nella prima guerra mondiale, non ha resistito ed è crollato”.

La prima documentazione scritta della chiesetta risale al 1270, ma il sito potrebbe risalire a prima del Mille. Un tempo San Daniele era affrescata al suo interno: l’unica immagine a salvarsi dai proiettili dell’artiglieria italiana è stata una Madonna in trono con Bambino datata 1480, che nel 1939 il conte Rambaldo di Collalto fece staccare e trasferire nella cappella sul retro della chiesa parrocchiale di Susegana, dove ancora oggi può essere ammirata.

C’è anche chi ipotizza, inoltre, che la chiesa sia stata frequentata nel Medioevo dai Cavalieri dell’ordine dell’ospedale di San Giovanni di Gerusalemme, più noti come cavalieri ospitalieri, nati durante le crociate e conosciuti ancora oggi come cavalieri di Malta.

“I cavalieri gerosolimitani erano presenti negli ospedali di San Giovanni di San Salvatore e di San Giorgio di Collalto – riportano ancora Ballotto e Potocnik – In una mappa del 1585, questa località è indicata come “il tempio” e potrebbe essere stato il loro terzo ospedale nella zona. Sembrerebbe, poi, che la chiesa sia stata raffigurata anche in un dipinto del Cima da Conegliano, in cui si scorge un secondo edificio accanto a San Daniele, e sospettiamo potesse trattarsi proprio di quell’ospedale o di un lazzaretto”.

“L’auspicio è quello di riuscire a trovare dei fondi per metterla in sicurezza e renderla visitabile a chiunque lo desideri. Da qui si gode di una bellissima vista e si tratta pur sempre della chiesa parrocchiale più antica del nostro Comune. Sarebbe bello poterla conservare anche per le generazioni future”, è l’appello finale lanciato da Archeosusegana.

(Fonte: Edoardo Munari © Qdpnews.it).
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